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Commenti al testo di Klara Rubino
La Vita di Marlen, sonetto acrostico

Sei nella sezione Commenti
 

 Franca Colozzo - 25/10/2018 21:14:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Lorenzo Tosco, ritiro il termine diatriba, ma continua a commentare.
La diatriba è un termine eccessivo non trattandosi di una disputa, ma diciamo scambio di pensieri o di punti di vista.

"Il vero sonetto rimane quello con schema variabile ABAB, ABAB, CDC, CDD (oppure CDE,CDE etc). Alterum non datur"? (Tue parole)
Oppure è valido anche quello adoperato da Klara (schema ABBA; ABBA)?

Te lo chiedo solo per comprendere meglio, essendoci molta confusione in merito.

Un sonetto fa tanti commenti, quanto più ti cimenti ad argomentare.
Buona serata.

 Klara Rubino - 25/10/2018 21:05:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Impara l’arte e mettila da parte
sintetizzato in "Arte da Parte"
sottotitolo "senza rete" è il nome della compagnia teatrale messa su insieme alle più care amiche ed altri, al liceo.
Rimane il mio motto!
Bisogna emanciparsi,dalla tradizione, ma con cultura e coscienza questa la mia meta, sto in cammino...
Grazie Franca, Alberto, e di nuovo agli altri.

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 Alberto Becca - 25/10/2018 20:35:00 [ leggi altri commenti di Alberto Becca » ]

Le
Antinomie
Vanno
Ignorate
Tanto
Anche
Dante
Implemento’
Metriche
Arcaiche
Riciclando
Le
Endecasillabi
Neoplatoniche

 Franca Colozzo - 25/10/2018 20:17:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Klara mi par di capire che la diatriba tra te e Lorenzo sia tra rima alternata, che per Lorenzo sembra "conditio sine qua non" e rima incrociata, dove, nei quattro versi di una quartina, i due “esterni” e i due “interni” rimano tra loro, secondo lo schema ABBA CDDC.

Chiedo a Lorenzo, solo perché l’ho letto, ma non è anche questo schema diffuso nelle quartine del sonetto?

Comunque, a parte tutto, chapeau a Klara per come si è saputa destreggiare, difendere e per l’argomentare degno di uno studioso di metrica. Per onestà intellettuale, anche all’Arbaléte nella sua versione INVARIANTE, versione di una qualche ricercatezza formale, anche se Marlena, modifica di Marlen, ha un suo valore fonico.

Poiché sono una persona curiosa, mi piacerebbe conoscere la storia di Marlen. Un caro saluto.

 Klara Rubino - 25/10/2018 15:59:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

A me non piace tanto la rima alternata preferisco nella quartina lo schema ABBA; ABBA.
Sono costretta a mettervi i link, poiché se dico io una cosa non vengo presa sul serio...vedi discorso su "endecasillabo tronco" è non è che posso mandarti i fax o le foto di pagine cartacee.( che poi al giorno d’oggi prima di venire stampate sono anch’esse dei files).
Se ti riferisci alla poesia,
è proprio leggendo i Crepuscolari che ho apprezzato quel su citato schema di rime.
Quello che mi hai detto sulle origini del sonetto c’è scritto e l’ho letto anche poco fa sulla pagina virtuale segnalata ad Alberto Becca,ma già lo sapevo.
Come fai a sapere tu dove quando e come approfondisco gli argomento di mio interesse?
La domanda è retorica.
Ti ringrazio per i complimenti che qui e là mi hai elargito.

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 Klara Rubino - 25/10/2018 11:30:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Mi vergogno! Tutti ’sti commenti a me stessa!!
Non voglio litigare però, così, per evitare, ti anticipo che sono consapevole che non c’è alcuna rima!
Essendo una poesia intima, ho voluto una forma elegante, come omaggio, ma non troppo pesante, avrebbe snaturato la naturalezza del raccontarsi.

 Klara Rubino - 25/10/2018 10:59:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

...correggo la frase che mi è rimasta tutta storta: mi rispondesti " non accetto correzioni da te perché non sai come si scrive un sonetto".

 Klara Rubino - 25/10/2018 10:55:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Lorenzo, ti comprendo perfettamente, l’oltraggio era un ricordo mio personale, non parlavo di te, una delle tante volte in cui mi sono sentita offesa, ti riguarda direttamente.
Mi rispondesti qualche mese fa " non accetto correzioni da me, perchè non so come si scrive un sonetto"
e poi anche il tuo amico Antonio, ammiro la vostra amicizia, ci mise il carico.
Io ti risposi che avevi un gran bel salice...
:-)
ricordandoti l’haiku

Tra la barca e la riva
a separarci si alza
un salice.

Masaoka Shiki
(1867-1902)

anch’io propongo sempre correzioni, pure troppo, anche con te!
E anch’io sono Etrusca nel sangue, infatti!
Purtroppo ho cambiato città spessissimo e non ho potuto godermi la mia terra.
Ho scritto un sonetto a febbraio per mio padre, dimmi cosa ne pensi, non l’ho riguardato e corretto,adesso, che forse nel frattempo potrei aver appreso qualcosina in più, forse si possono evidenziare delle mie debolezze, perché di tempo ce ne vuole per assimilare.

La medesima argilla



Noi siamo etruschi o vero non è, babbo?

Abbiamo argilla negli occhi, nel sangue

E nel cognome che, pseudoartista,

Per lo pseudonimo mi sono scelta.



Stasera argilla tinteggia il cielo,

Col tè bollente a scaldare le mani

Ascolti poesie davanti al fuoco,

Palpebre basse; ti mordi le labbra.



Se tornassi indietro, nel tempo, fino

Alla stipula del contratto vita

Con Dio, sceglierei ancora te padre,



Sempre esigerei la stessa postilla

"... la medesima argilla a noi riserva;

simili ossa dacci! E ora… e daje e sputa! ”

 Klara Rubino - 25/10/2018 10:37:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Buongiorno L’Arbalète,

grazie mille per la tua versione; la giudico molto interessante.
Alcuni versi non mi tornano perfettamente:
non mi piace l’accento secondario in quinta posizione del terzo:

venduta a chi, fosti così, t’amò
è un endecasillabo non canonico, il mio segue la configurazione ritmica giambica 2,4,6,8,10
Venduta fosti a chi, così, t’amò

Ritmicamente mi piace invece il seguente:

ignudo impose l’uso dell’occaso.

varia però un po’ il significato, qui sembra che nell’occasione della vendita pretese che si svestisse la giovane.
Intendevo invece che impose un uso particolare, sadomaso per ogni occasione di incontro coniugale da "ignudi".
che per tutta la vita sarebbe stata la di lei schiavitù.

Impose un uso, per l’ignuda occaso

Mi piace molto

Torbido vergò, viziò, sadomaso.
mi dà l’idea delle frustate quel viziò, vergò, molto efficace e poi sì che c’è l’accento sulla quinta, ma è un accento forte,
da http://www.metrica-italiana.it/endecasillabo/

Endecasillabi non canonici
Le forme non canoniche dell’endecasillabo (quarta e sesta sillabe entrambe atone e impossibilità di porre l’accento principale su sillabe atone) sono molto rare.
Se ne ritrovano esempi con una certa frequenza nella poesia delle origini, ma anche in Dante.
Le forme più comuni comprendono (2):

Endecasillabi con accento di 5ª su parola piana o tronca:

vestito di novo | d’un drappo nero
(Dante, Rime, 72, 9)

con loro cantando | dimolti augelli
(Boccaccio, Ninfale fiesolano, 58, 8)

Amore spiatato, | trïompha, godi
(L. B. Alberti, Mirtia, 53)

e s’io pur conforto | l’anima trista
(Boccaccio, Amorosa Visione, red. A, XL 58)


in questo verso
"Impara ’me costui va persuaso..."
non mi tornano le sillabe, costui, due vocali deboli, è un dittongo, persuaso, pure perché l’accento è sulla vocale forte, ma non sono perfettamente ferrata su questo tema...

a seguire ...
il nome Marlena, anch’io avevo dei dubbi se fosse corretto Marlen, avrei scritto Marlene, ma la signora era originaria dell’ Alsazia tendente al tedesco e si chiamava Marlen.

Bellissima comunque e molto suggestiva la terzina!
Marlena, maritata a uno ricco
(a chi vi resta, malamore in cella)
regna serva in una reggia sfarzosa.
Complimenti!

Piacciono anche i primi due versi dell’ultima terzina, ma non mi torna il finale...so comunque che non è per niente semplice poiché c’è da rispettare l’iniziale del verso per l’acrostico!


Spero di non averti infastidito con quest’analisi dettagliata della tua proposta; l’ho fatto più per me che per te, tu sai quanto ti stimo!
Sarei lietissima di conoscere il tuo punto di vista!

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 Klara Rubino - 25/10/2018 10:00:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Buongiorno!
GIgLio, grazie.
Le critiche, superato l’oltraggio iniziale che taluni possano avvertire, qualora siano corrette, dovrebbero essere uno sprone al miglioramento ed all’apprendimento, servono per individuare e sanare le nostre lacune.
Così ho fatto sempre in questi anni, interagendo con voi, cercando di prendere il massimo da ognuno di voi, fortunatamente o sfortunatamente collezionando una serie di figuracce!
L’immobilismo non è solo nella metrica, che anzi in realtà e giustamente concede molto al libero arbitrio dell’autore, quanto nella mentalità degli autori stessi.
Ognuno deve credere in se stesso e in un suo percorso. Giudicare si può un verso, una poesia, ma non una persona che sempre è in mutamento se essa vuole!

 L’Arbaléte - 25/10/2018 00:38:00 [ leggi altri commenti di L’Arbaléte » ]

INVARIANTE


Languida e tenera i nastri di raso        
avevi steso, a sera, sul comò,                
venduta a chi, fosti così, t’amò:
ignudo impose l’uso dell’occaso.

Torbido vergò, viziò, sadomaso.           
- Apri, disse, a chi - la mamma - firmò
debito assegno, per nome chiamò,
"Impara ’me costui va persuaso..."

Marlena, maritata a uno ricco
(a chi vi resta, malamore in cella)
regna serva in una reggia sfarzosa.

La vita fredda, lentamente astiosa.
E il pulzellaggio rivela la bella.
Né un’altra che incanti lo Sceicco.

 Gil - 24/10/2018 20:02:00 [ leggi altri commenti di Gil » ]

Klarissima, non entro nel merito tecnico del sonetto, ancorché alcune nozioni da te riportate ricordo di averle lette anch’io, ma, su questo punto, credo non ci sia necessità di opinioni, quanto il parere di esperti che, fortunatamente, abbiamo anche su La Recherche, i quali potranno dirimere ogni "contesa" sul tema; ciò che invece vorrei dirti è questo: la poesia non è il sonetto, ma anche il sonetto, tu stai crescendo nella scrittura, mi sembra di cogliere certo un personale tuo studio e tua ricerca, però anche un maggior controllo dei materiali linguistici.

Un saluto

 Klara Rubino - 24/10/2018 18:46:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Lorenzo visto che dici

"...di ictus conosco solo quello medico,..."
E via di seguito con canzonatoria ironia a me medesima rivolta,
dal dizionario sinonimi e contrari Treccani

" SINONIMI E CONTRARI

ictus

ictus s. m., lat. [part. pass. di īcere ("colpire"), propr. "colpo, battuta"]. - 1. (metr.) [nella metrica classica, tempo accentato del piede] ≈ accento, arsi. 2. (med.) [alterazione circolatoria cerebrale per lo più localizzata] ≈ apoplessia, Ⓖ "

 Klara Rubino - 24/10/2018 17:36:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Vocabolari= vocabolario
Ah, dimenticavo il sonetto tutto di decasillabi non esiste, non che io sappia, esiste invece quello composto da tutti versi tronchi; è una variante sfiziosa, tipo questa con l’acrostico.

P.s. visto che non sono riuscita ad allegare la videopoesia di questo sonetto acrostico

Ecco il link
https://youtu.be/QNGDuD1XX3c

L’ho pubblicata anche nella sezione video proposti da youtube

 Klara Rubino - 24/10/2018 17:24:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Riguardo il vocabolari digitando endecasillabo e consultando il Treccani puoi leggere questo:

A endecasillabo

di Claudio Ciociola - Enciclopedia dell’Italiano (2010)

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endecasillabo

1. Definizione

L’endecasillabo è un verso di 11 sillabe metriche (➔ metrica e lingua), con accento principale obbligato in decima posizione (Beltrami 20024: 181-188; Menichetti 1993: 386-424)....

In funzione della posizione dell’accento nell’ultima parola del verso si distinguono endecasillabi piani, di gran lunga i più diffusi, quando l’accento di decima cade sulla penultima sillaba dell’ultima parola del verso; tronchi, quando l’accento cade sull’ultima sillaba; sdruccioli, quando l’accento cade sulla terz’ultima sillaba (non più di curiosità sono i rarissimi endecasillabi bisdruccioli).

DUNQUE decima sillaba accentata, se ultima, dicasi endecasillabo tronco.

si possono trovare spiegazioni ed esempi anche più chiari e diretti, volendo!

Saluti.

 Klara Rubino - 24/10/2018 17:20:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Grazie mille per la segnalazione dei refusi, li ho corretti!
È che ho fatto un copia incolla di una versione con tutti gli accenti in evidenza che poi ho corretto velocemente...cancellando così accidentalmente quelle due consonanti!

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 Klara Rubino - 24/10/2018 13:44:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Gentile Lorenzo, il mio è un endecasillabo tronco.
L’accento principale, ictus, cade sulla decima sillaba, l’ultima in questo caso specifico.
Per questo motivo pur avendo dieci sillabe è un endecasillabo.

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